Il 4 Marzo torna l’Obesity Day, ovvero la Giornata mondiale contro l’Obesità, istituito nel 2015 dalla Federazione Internazionale per l’Obesità (FIO).
L’Obesity Day nasce con lo scopo di informare e sensibilizzare la popolazione che l’obesità è una malattia cronica e come tale non bisogna sottovalutarla! L’obesità è correlata al rischio di sviluppare altre patologie come diabete, ictus, tumori…pertanto occorre lavorare sull’importanza di un corretto stile di vita e sana alimentazione contrastando la sedentarietà.
Una strategia per combattere l’obesità è promuovere un’alimentazione corretta e un’attività fisica regolare coinvolgendo i bambini. In tal modo si cerca di prevenire l’obesità infantile che si sta facendo strada nel nostro Paese. I dati che riguardano la diffusione dell’obesità nel mondo sono drammatici: è tra le principali cause di morte nel mondo.
Alcuni dati:
- 1.9 miliardi: persone che nel 2035 vivranno in obesità;
- 4.32 trilioni: impatto economico globale stimato del sovrappeso e obesità nel 2035;
- 100%: aumento dell’obesità infantile entro il 2035.
Nel nostro Paese secondo i dati del 2019 del Sistema di Sorveglianza Okkio alla Salute:
- 20.4% bambini in sovrappeso;
- 9.4% bambini obesi compresi i bambini gravemente obesi che rappresentano il 2.4%.
I dati italiani nel 2022 dell’Health Behaviour in School – aged children – comportamenti collegati alla salute dei ragazzi di età scolare (HBSC), condotto su un campione di studenti di 11, 13 e 15 anni, sulla base di quanto autodichiarato evidenziano che il 18.2% ragazzi tra gli 11 e i 17 anni è in sovrappeso e il 4.4% obeso.
Che cos’è l’obesità?
L’obesità è una malattia che si caratterizza per un accumulo patologico di grasso corporeo con conseguenze per lo stato di salute e la qualità di vita. L’obesità è uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale: riduce l’aspettativa di vita e ne peggiora la qualità.
Possiamo quindi dire che l’obesità è la risultante dell’interazione tra componenti comportamentali, sociali e metaboliche. Spesso l’ambiente dove si vive influenza e incoraggia abitudini alimentari scorrette e scarsa attività fisica aumentando il rischio di andare incontro all’obesità.
I dati sopra riportati mostrano che nessun Paese ha invertito la rotta verso l’obesità anche se ci sono segnali positivi di cambiamento. Ciò non basta in quanto si è visto che i gruppi socialmente vulnerabili sono più colpiti dall’obesità perché hanno meno accesso all’educazione alimentare e informazioni su stili di vita corretti; solitamente i cibi “economici” hanno minore qualità nutrizionale ed elevata densità energetica.
Quali sono le cause dell’obesità?
L’eccesso di tessuto adiposo avviene quando si ha uno squilibrio tra introito e consumo energetico.
Nel 2023, studi di neuroscienze hanno spiegato come la reazione al cibo sia diversa nel cervello di una persona normopeso rispetto al cervello di una persona con obesità, e questo ci aiuta a capire meglio la malattia. Il cervello delle persone con obesità alla vista del cibo subisce un’iperattivazione di alcune aree (nello specifico dell’ippocampo) e questo porta le persone affette da obesità a mangiare anche in assenza di fame.
Oggi inoltre sappiamo che l’infusione di zucchero e grassi nello stomaco porta il cervello del soggetto normopeso a una sensazione di sazietà in tempi molto più brevi rispetto a quanto accade nel soggetto obeso. L’alimentazione è quindi un fattore determinante, ma questi studi evidenziano come l’obesità non sia una colpa o una mancanza di volontà: l’obesità è una malattia. Vi sono poi condizioni che portano a un’alimentazione scorretta, come dormire poche ore per notte o assumere alcuni farmaci, necessari alla salute ma causa di un aumento dell’appetito. Alcuni psicofarmaci, così come alcuni antiepilettici, o il cortisone, sono collegati spesso a un aumento di peso. Più raramente l’obesità è dovuta a condizioni genetiche, come nella sindrome di Prader-Willi, o a malattie endocrine, come la sindrome di Cushing.
Come prevenire l’obesità?
Una sana alimentazione associata a uno stile di vita attivo è un valido strumento per la prevenzione, la gestione e il trattamento di molte malattie, in particolar modo: diabete mellito, ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica, dislipidemia, alcune forme tumorali…
Focus: Un Batterio Intestinale Alleato Contro Obesità e Diabete
Sintesi dell’articolo pubblicato su Sanità Informazione 10 Febbraio 2025
Uno studio internazionale ha rivelato che Intestinimonas butyriciproducens, un batterio presente nell’intestino, potrebbe essere utilizzato per sviluppare nuove terapie per le malattie metaboliche.
Funzioni del Batterio
- Produzione di Acido Butirrico: questo batterio è noto per la sua capacità di produrre butirrato, un acido grasso a catena corta che offre importanti benefici per la salute intestinale.
- Degradazione della Nε-fruttosil-lisina: I. butyriciproducens può trasformare un composto alimentare comune, la Nε-fruttosil-lisina, in butirrato, contribuendo a migliorare la salute metabolica.
Quali sono i rischi Associati a bassi Livelli di I. butyriciproducens?
Le persone con livelli ridotti di questo batterio tendono ad avere un metabolismo meno efficiente e un rischio maggiore di obesità.
L’integrazione di questo batterio nella dieta può:
- Contrastare l’aumento di peso corporeo.
- Ridurre i livelli di zuccheri nel sangue.
- Diminuire l’accumulo di grasso.
- Migliorare la risposta all’insulina.
Conclusione
Grazie alle sue proprietà, Intestinimonas butyriciproducens si propone come un promettente candidato per lo sviluppo di terapie innovative per prevenire e trattare malattie metaboliche come il diabete e l’obesità.
Bibliografia:
www.worldobesityday.org www.humanitas.it www.epicentro.iss.it
salute.gov.it
La rubrica “Mangiare Informati”, attiva da luglio 2023, si arricchisce della collaborazione, della Dottoressa Maria Luisa Bagnara, Biologa Nutrizionista e socia sostenitrice di SIPOD APS.
La Dottoressa Maria Luisa Bagnara è Iscritta all’albo professionale con n. matricola AA_070379.
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Note sull’ autrice dell’articolo Dott.ssa Maria Luisa Bagnara
“Sono la Dott.ssa Maria Luisa Bagnara, Biologa Nutrizionista. Mi occupo di Consulenze Alimentari, offro consigli professionali sulla nutrizione ed elaboro piani nutrizionali in base alle esigenze del singolo paziente. In particolare: Educazione Alimentare, Nutrizione per il benessere della donna, Nutrizione dall’epoca pre-concezionale all’età infantile, Nutrizione Vegetariana e Vegana, Nutrizione Oncologica, Intolleranze e Allergie alimentari. Possibilità di eseguire test genetici sulla sensibilità alimentare. La mia missione è recuperare un giusto rapporto con il cibo. Mangiare è un piacere: stare a dieta non significa non alimentarsi ma mangiare in modo equilibrato e avere uno stile di vita sano”.
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