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Nota stampa Direttivo Officina degli Scacchi Aprilia

Olimpiadi degli Scacchi, Aprilia pronta a ripartire

Aprilia – E’ questa la settimana nella quale oltre alla ParaOlimpiadi di Parigi prende il via anche l’Olimpiade degli Scacchi.

Tutto ha inizio durante il Torneo di Londra del 1922 (vinto dal grandissimo Capablanca sui superbi maestri Alekhine e Rubinstein) dove il Maestro russo Evgenij Znosko-Borovskij, residente a Parigi dopo essere fuggito dalla madrepatria in occasione della Rivoluzione d’Ottobre, annunciò l’intenzione della Federazione Scacchistica Francese di organizzare un grande evento in occasione delle imminenti Olimpiadi di Parigi del 1924.
 Questa è considerata la prima edizione “non ufficiale” delle Olimpiadi Scacchistiche, la formula era infatti ancora approssimativa (la competizione era più individuale che a squadre) e soprattutto non esisteva ancora la federazione internazionale, FIDE.
Ma il legame tra con le Olimpiadi vere e proprie purtroppo non si consolidò (siamo lontani ancora adesso) e la FIDE iniziò a organizzare competizioni a squadre che solo nel 1952 presero la definitiva denominazione di Olimpiadi degli Scacchi.
Nel 1927 a Londra venne indetta una competizione a squadre che solamente a posteriori venne considerata la prima edizione ufficiale delle Olimpiadi: vi parteciparono 16 nazioni, tutte europee (c’era anche l’Italia) tranne l’Argentina. Vinse l’Ungheria che a quell’epoca (spesso guidata da Geza Maroczy) era un colosso scacchistico ancora più forte rispetto all’epoca attuale.
Dopo la pausa forzata, dovuta alla Seconda Guerra Mondiale, le Olimpiadi scacchistiche ripresero nel 1950 con la nona edizione di Dubrovnik. La Jugoslavia di Gligoric si impose sull’Argentina dell’immenso Najdorf. Mancava però l’Unione Sovietica, a seguito dei contrasti politici con la Jugoslavia di Tito.
Fu nel 1952, ad Helsinki in Finlandia, che prese parte all’agone olimpico per la prima volta lo squadrone sovietico. La loro vittoria finale però non fu così agevole come molti esperti ritenevano, ma diede inizio al lungo  dominio sovietico che dura più di vent’anni e si interrompe solo per cause extrascacchistiche: nel 1976 la FIDE scelse infatti Israele come sede delle Olimpiadi e questo portò l’immediata defezione dell’URSS, dei suoi stati satelliti e di tutti i paesi arabi.
Nel 1966 a L’Avana, diventa protagonista il campionissimo americano Fischer quando per la sua richiesta di non disputare una partita per convinzioni religiose (non poteva svolgere tale attività dalle 18 del venerdì alle 18 del sabato in seguito al precetto di una setta fondamentalista cristiana alla quale aderiva) il match USA-URSS rischiò di saltare: in un primo momento alla richiesta degli USA di rinviare l’incontro i Sovietici si opposero risolutamente, chiedendo la vittoria per 4 a 0; poi la FIDE cercò di mediare proponendo un 2 a 2 che certo non poteva soddisfare l’URSS; alla fine il match fu spostato nel giorno di riposo della competizione, quando i sovietici si imposero e stravinsero l’edizione.
In seguito alla disgregazione dell’Unione Sovietica, l’edizione del 1992 a Manila si presentò con una serie di squadre che in realtà provenivano a filo doppio dall’ex-URSS: la Russia di Kasparov si impose nettamente e sul podio salirono per la prima volta le neo-formate Uzbekistan e Armenia, mentre tra le prime dieci squadre della classifica finale c’erano pure la Lettonia, la Georgia e l’Ucraina. L’URSS non c’è più ma scacchisticamente non sembra essere cambiato molto e infatti la Russia vince imperterrita sei edizioni di fila dal 1992 al 2002.
Nel 2004 un avvicendamento che sul momento non sembra rovesciare più di tanto l’ordine delle cose del mondo degli scacchi: è l’Ucraina di Ivanchuk e Ponomariov si aggiudica l’edizione di Calvià. Nel 2006 le Olimpiadi approdano finalmente in Italia, a Torino, ed un’altra ex-repubblica sovietica si impone: è l’Armenia.
Nel 2020 la pandemia costringe al rinvio al 2021, poi la FIDE decide per la completa cancellazione dell’evento, quindi l’Olimpiade successiva è quella di Chennai 2022. I progressi clamorosi dell’India degli ultimi anni hanno di certo favorito l’assegnazione dell’organizzazione a questo paese con un numero di praticanti clamoroso e un progresso tecnico che continua ad aumentare. A Chennai soprattutto i giovanissimi Indiani (non a caso schierati in India 2, compagine che ottiene un piazzamento migliore di India 1) ottengono grandi risultati, ma ancor meglio fa una nazione che non era proprio schierata tra le favoritissime (14esima del tabellone iniziale), l’Uzbekistan che vince davanti all’Armenia.
In questo 2024 le Olimpiadi degli scacchi celebrano la quarantacinquesima edizione dell’evento e si svolgeranno a Budapest dal 11 al 22 settembre. Le Olimpiadi prevedono due tornei a squadre per federazioni nazionali, open (assoluto, aperto a entrambi i sessi) e femminile. Le squadre in entrambi i tornei sono formate da quattro membri e una riserva, oltre a un eventuale capitano non giocatore.
Ad Aprilia, si segue questa edizione, con trepidazione ed ammirazione.
La Officina degli Scacchi, dopo la pausa estiva è infatti pronta per riaprire la propria sede e la propria attività ludico – sportiva presso il Comitato di Quartiere “Aprilia Nord”, in zona Parco Fiuli, proprio seguendo questo grande evento con i propri giovani atleti che sognano un giorno di poter far parte (come qualche altro illustre concittadino in passato) di una delle Nazionali Italiani di Scacchi…. magari proprio ad una Olimpiade.
Appuntamento per tutti, campioni ed aspiranti, a sabato 21 settembreore 10.00 per la nuova stagione scacchistica apriliana.
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