Come ogni anno il Tribunale per i Diritti del Malato Sezione Territoriale di Aprilia pubblica la relazione annuale. Una fotografia dello stato di salute dei servizi della sanità pubblica di Aprilia. Luci ed ombre di uno dei settori che caratterizzano lo stato sociale ed il grado di civiltà della società. In terra pontina purtroppo da troppo tempo ci sono più ombre che luci.
Il dossier Sanità pubblica di Aprilia è stato stilato dal gruppo apriliano del Tdm coordinato da Claudio Frollano. Il dossier verrà inviato a tutte le istituzioni di ogni ordine e grado.
RELAZIONE DICEMBRE 2018
Il Tribunale per i diritti del malato è un’iniziativa promossa da Cittadinanzattiva, nata nel 1980 per tutelare i diritti dei cittadini nell’ambito dei servizi sanitari e assistenziali e per contribuire a una più umana e razionale organizzazione del servizio sanitario. Il Tribunale è un movimento apartitico, costituito da cittadini comuni, ma anche da operatori dei servizi e da professionisti, che si impegnano a titolo volontario.
Opera grazie a sezioni locali presenti su tutto il territorio nazionale, attive negli ospedali e
nei servizi territoriali, coordinate da una struttura centrale.
Il Tribunale per i diritti del malato promuove campagne sanitarie, raccoglie informazioni circa lo stato dei servizi sanitari, fornisce consulenza e aiuto al cittadino di fronte ad abusi e inadempienze, sia mediante interventi diretti su strutture e servizi, sia mediante la messa a disposizione di strumenti e informazioni necessari a tutelarsi, organizza raccolta di firme ed effettua un monitoraggio permanente sulle strutture sanitarie. Ciascuna sede locale riceve le segnalazioni dei cittadini, allo scopo di promuovere azioni di tutela su problematiche e criticità del panorama sanitario. A tale scopo si attiva intervenendo direttamente laddove è possibile e contemporaneamente interagendo con l’ufficio del PiT
- Salute ( Progetto Integrato di Tutela) che mette a disposizione dei cittadini consulenze gratuite di professionisti del settore medico e legale, i quali forniscono informazioni sugli
strumenti di tutela necessari a far valere i diritti violati.
Il XXI Rapporto Pit Salute, presentato a Roma nel dicembre 2018 mostra un quadro della sanità italiana vista dai cittadini. Le informazioni presentate in questo Rapporto fanno riferimento all’analisi di 20.163 contatti gestiti, fra gennaio e dicembre 2017, dal PiT Salute della sede nazionale, dalle sedi del Tribunale per i Diritti del Malato presenti sul territorio nazionale e dai servizi PiT Salute locali. I dati che emergono sono allarmanti.
Organici ridotti all’osso e a farne le spese, nonostante la buona volontà dei professionisti e l’alto livello clinico dei loro interventi, sono i pazienti che rischiano di non ricevere
l’umanizzazione prevista dall’ultimo Patto per la Salute
Sempre di più le segnalazioni di cittadini che denunciano di non poter accedere ai servizi sanitari: nel 2017 si tratta di oltre un cittadino su tre (il 6% in più rispetto all’anno precedente) fra quelli che si sono rivolti a Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato.
Le liste di attesa, soprattutto per esami diagnostici come mammografie, risonanze e tac, e i costi a carico dei cittadini, in particolar modo per ticket, farmaci e prestazioni in
intramoenia, restano le note dolenti per curarsi nel nostro Paese.
Si attendono in media 15 mesi per una cataratta, 13 mesi per una mammografia, 12 mesi per una risonanza magnetica, 10 per una Tac e per una protesi d’anca, 9 mesi per un ecodoppler e 7 per una protesi al ginocchio. E se i costi dei ticket per esami diagnostici e visite restano la prima voce di spesa segnalata dai cittadini, crescono anche quelli per i farmaci e per le prestazioni in intramoenia.
In aumento anche le problematiche relative all’assistenza territoriale, in particolare per quella di base erogata da medici di famiglia e pediatri. : si segnala il rifiuto delle prescrizioni, l’inadeguatezza degli orari, la sottostima del problema segnalato dal paziente. - Organizzazione e obiettivi:
Coordinamento Istituzionale
Il Distretto LT1
I Comuni di Aprilia (Comune capofila), Cisterna di Latina, Cori e Rocca Massima fanno capo al Distretto Sociosanitario LT 1.
E’ l’organo deputato alla funzione d’indirizzo programmatico, di coordinamento e di controllo della realizzazione della rete integrata di interventi e servizi sociali e socio-
sanitari.
Il Coordinamento Istituzionale è composto da tutti i Sindaci o loro delegati. Vi partecipa il Direttore Generale della ASL, al fine di definire l’Accordo di Programma per l’adozione del Piano Sociale di Zona e di concorrere alla attuazione dello stesso, con specifico riferimento alla organizzazione e al finanziamento dei servizi.
Struttura istituzionale-organizzativa del Piano di Zona
Il sistema degli organismi di Piano è composto dal Comitato dei Sindaci e dall’Ufficio di Piano. Il Comitato dei Sindaci rappresenta l’organismo di coordinamento istituzionale chiamato ad intervenire nella fase di definizione degli obiettivi strategici e ad interagire con l’’Ufficio di Piano, che costituisce la struttura tecnico/amministrativa dove, attraverso opportune forme di coordinamento, si realizza l’integrazione tra i Comuni, tra i Comuni e la ASL, tra pubblico e privato sociale.
L’Ufficio di Piano è la struttura tecnica di supporto per la realizzazione del Piano Sociale
di Zona.
Il Piano di Zona
Il Piano di Zona è lo strumento di programmazione delle politiche sociali.
Il Comune Capofila
Il Comune di Aprilia, quale Comune capofila, svolge, secondo la normativa nazionale e regionale, la funzione di coordinamento dei Comuni afferenti al Distretto socio-sanitario e risponde alla collegialità dei Sindaci nell’esercizio del proprio ruolo. Il Comune capofila, rappresentato dal Sindaco o suo delegato, ha tra l’altro, le seguenti attribuzioni:
interloquisce, di concerto con il Comitato dei Sindaci, nei confronti della Regione
Lazio e della Provincia di Latina;
promuove e sostiene le azioni utili allo sviluppo del sistema integrato dei servizi
socio-sanitari e dei Piani di Zona; - costituisce la tesoreria unica per l’amministrazione dei fondi previsti per la realizzazione dei Piani di Zona e degli ulteriori fondi assegnati al Comune capofila
per la gestione dei servizi distrettuali;
provvede, sulla base delle direttive del Comitato dei Sindaci e nel rispetto della
normativa vigente all’affidamento di incarichi a terzi, alla stipula di convenzioni e alla definizione di collaborazioni con enti, organizzazioni cooperative e altri soggetti privati, necessari per la realizzazione dei Piani di Zona, garantendo, ove possibile, la presenza di referenti tecnici dei Comuni del Distretto nelle commissioni di aggiudicazione di gara;
Il Sindaco del Comune capofila riveste quindi un importante incarico nell’ambito della
organizzazione dei servizi socio-sanitari.
E’ infatti al Sindaco di Aprilia, oltre agli organi preposti, che la nostra sede ha più volte denunciato la situazione problematica della ASL di via Giustiniano, compresi i servizi del
Consultorio e Neuropsichiatria.
La nostra ASL - Consultorio
Istituiti nel 1975 (legge 405/75), i Consultori familiari sono stati realizzati sul territorio nazionale con tempi e modalità diversi, in seguito all’approvazione delle relative leggi regionali. Incorporati nel Servizio Sanitario Nazionale (legge 833/78), hanno avuto e tuttora hanno vita difficile.
I Consultori rappresentano un essenziale patrimonio per la collettività, non sono un ricordo del passato, ma necessari per i sistemi sanitari del futuro, con lo scopo di tutelare e
promuovere la salute pubblica.
La situazione del Consultorio di Aprilia continua ad essere molto difficile: mancano Ostetrica, Assistente Sociale, infermieri e la sola Pediatra presente non riesce a fare fronte a tutte le necessità di questo insostituibile presidio per l’infanzia. Ricordiamo che la popolazione pediatrica attuale è di circa 10.000 bambini iscritti al SSN e piu’ di un migliaio di stranieri con assistenza temporanea (ENI e STP). Da tenere presente che, per legge, ci dovrebbe essere un Consultorio ogni 20.000 abitanti ed Aprilia ha circa 74.000 abitanti!
– Servizio TSMREE (Tutela Salute Mentale e Riabilitazione in Età Evolutiva)
Continua a sussistere la mancanza di personale specialistico, quale un Neuropsichiatria, Assistente Sociale e Psicologo, oltre a terapisti per la riabilitazione e il logopedista che, associata alla mancanza di attrezzature per la riabilitazione, fanno sì che questo servizio non sia funzionale neanche al raggiungimento degli obiettivi minimi, per cui la gente è costretta a rivolgersi al privato, particolarmente per la riabilitazione dei piccoli pazienti. Scontato aggiungere quali sono i danni che interventi tardivi o incompleti , provocano sul la salute anche futura delle persone coinvolte.
– Servizio UCP (Unità di Cure Primarie)
Al momento disponibile solo per la BPCO, è da migliorare perché si continua ad aspettare uno spirometro dedicato a questo servizio, oltre che un infermiere, che consenta la presa in carico reale del paziente, secondo il relativo PDTA.
– Polo Oncologico
Dall’anno 2007 è attivo il Polo Oncologico Pontino dell’ Università “La Sapienza”, che offre importanti servizi di cura e di ricerca rivolte ai malati oncologici del territorio apriliano, ma non solo. Infatti tale servizio accoglie pazienti provenienti da tutta la provincia di Latina, e anche dagli ospedali romani, in particolare dall’ICOT (circa 3.000 pazienti presi in carico). Nel 2011 è stato inaugurato il Day Service oncologico. Il Polo oncologico è una struttura d’eccellenza del nostro territorio, ma risente anch’esso di carenza infermieristica che, insieme ad un incremento orario di sole due ore al giorno, potrebbe erogare un numero maggiore di prestazioni.
– Casa della Salute
In forte ritardo la partenza dei lavori, attualmente previsti per febbraio. Al momento si è riusciti solo a liberare il piano interrato dall’enorme archivio di pratiche e documenti di
tutto il distretto, compreso l’ospedale S. M. Goretti. - Ricordiamo che Casa della Salute significa implementazione dei PDTA delle varie cronicità, quindi prima si realizza, prima si avranno grossi benefici sia sulla salute delle persone che
sul budget della sanità del Lazio.
– Screening
Vengono regolarmente effettuati gli screening da protocollo esistenti, in base alle fasce di
età, quali mammografia, pap-test e colon-retto.
In seguito all’indagine epidemiologica, sono emerse diverse aree del nostro Comune con incidenza di tumore al polmone ed alla tiroide, per i quali è stata richiesta e più volte sollecitata presso gli organi competenti, la creazione di appositi screening.
Inutile sottolineare come un importante approccio di prevenzione possa portare beneficio non solo alle persone, ma anche alle casse della sanità regionale.
– Servizio prelievi
A fine anno è stato ripristinato il servizio prelievi, con infermieri ASL. Si ricorda che negli ultimi due anni lo stesso era stato garantito grazie a infermieri AVIS, comunque spesati dal Comune. Permangono le difficoltà legate alla prenotazione programmata dei prelievi, situazione che si è venuta a creare in seguito al cambio gestore del CUP. Al momento la scelta del giorno e orario è possibile solo online a chi è provvisto di e-mail. Per il resto dei cittadini non rimane che presentarsi alla ASL, fare la fila e sperare che quel giorno ci siano ancora posti disponibili per effettuare il prelievo.
La Direzione si è attivata per integrare il contratto di appalto con la richiesta di rendere disponibile la prenotazione programmata dei prelievi anche dal Totem presente alla ASL,
cosi come era con il vecchio gestore.
– Personale
Medici Specialisti: Assenti alcune aree specialistiche basilari, altre con liste d’attesa anche di un anno. Buone notizie per il servizio Cardiologia che è stato portato a 30 ore settimanali, con l’arrivo di un Cardiologo proveniente dal nostro centro territoriale dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina.
Infermieri: A fronte di 6 unità entrate, ne sono uscite altrettante. Per cui si è ancora
pesantemente sotto organico.
Personale amministrativo: Sia il servizio CAD che l’ufficio Esenzioni e Cambio Medico continuano ad operare sotto organico, con forti disagi sia per l’utente che per il personale stesso. - LISTE di ATTESA POLIAMBULATORIO VIA GIUSTINIANO
PER VISITE PROGRAMMABILI
Visita specialistica 2018
Otorinolaringoiatria 7-12 mesi 1 anno
Cardiologia Funzionante 1 anno
Cardiologia Solo diabetici in carico 1 anno
(malati cronici)
Oculistica Funzionante 1 anno
Ortopedia 1 anno Lista chiusa Diabetologia Lista chiusa Solo cronici registrati Pneumologia 1 anno 1 anno
Neurologia 10 mesi 1 anno
Chirurgia 6 mesi Funzionante Urologia 11 mesi Funzionante Dermatologia 11 mesi 1 anno
CIM Funzionante
TSMREE No prima visita No riabilitazione
SERT Funzionante
Consultorio (vaccini) Attese per vaccini non obbligatori
UCP per BPCO Funzionante per la presa in carico - Mammografia/pap test Solo da programma Solo da programma regionale
regionale
Servizio prelievi Funzionante Funzionante anche con
personale AVIS Medico legale (per Funzionante
patenti….)
Polo Oncologico (visite e Funzionante Trattamento tumori solidi)
Si ribadisce che per snellire le liste di attesa è indispensabile che i medici utilizzino tutte le priorità a disposizione ( U – B – D – oltre a P ) in quanto troppo spesso accade che il numero dei posti riservato alle categorie U , B, D non venga totalmente prenotato e quindi lo specialista rimane presente ma resta inattivo per il tempo non occupato da visite.
Il nuovo Piano Nazionale di Governo delle Liste D’attesa per gli anni 2018/2020, che deve ancora essere recepito e approvato in ambito regionale, prevede quattro classi di priorità per le prestazioni ambulatoriali (visite e analisi), con l’indicazione dei tempi massimi da rispettare, superati i quali la Asl dovrà intervenire, in via eccezionale e temporanea, con l’intramoenia, che costerà ai cittadini solo il ticket. Il cittadino che non può ricevere la prima prestazione in classe di priorità può anche ricorrere al privato accreditato pagando esclusivamente il ticket. Spetta alla ASL indicare quali percorsi alternativi adottare per garantire i tempi massimi in condizioni di criticità.
Le categorie sono:
Visite ed analisi: U – Urgente entro 72 ore; B – Breve entro 10 giorni; D – Differibile entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per le analisi; P – Programmata entro 120 giorni (invece di
180)
Ricoveri: A (casi gravi) entro 30 giorni; B (casi clinici complessi) entro 60 giorni; C (casi
meno complessi) entro 180 giorni; D (casi non gravi) entro 12 mesi.
Il Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa prevede che il medico prescrittore indichi obbligatoriamente nella ricetta il codice di priorità, al fine di consentire
l’esecuzione di un esame o di una visita in tempi più celeri.
Nel nuovo Piano nazionale vengono individuati gli ambiti territoriali entro i quali deve essere garantita l’erogazione nei tempi massimi previsti dalle classi di priorità. In base alle risorse presenti nel territorio, si deve tener conto di tre livelli di erogazione: - Sovraziendale: riservato alle sole prestazioni ad alta tecnologia (PET, Risonanza
Magnetica…).Usufruibile nell’ambito del territorio di due ASL, fino a quello regionale.
Aziendale: (territorio della ASL): In assenza di ulteriori specifiche aziendali, tutte le prestazioni di media tecnologia ed alcune visite di elevata complessità devono essere
garantite a livello di ASL.
Distrettuale: la maggior parte delle prestazioni specialistiche dovrà essere progressivamente garantita a livello distrettuale con modalità e tempi previsti nell’ambito dei piani aziendali. Il distretto ha il compito di assicurare, oltre a tutto ciò che rientra nei percorsi diagnostico-terapeutici, l’offerta di prestazioni di primo accesso a bassa tecnologia e le visite specialistiche per le quali non sia espressamente previsto il livello aziendale, anche attraverso la qualificazione del ruolo di Medici di Medicina Generale e Pediatri, con particolare riferimento alle attività delle Unità Complesse di Cure Primarie e delle Case della Salute.
Per le prestazioni di primo accesso, e in base alla classe di priorità indicata, le ASL potranno decidere di riservare le prenotazioni in via preferenziale alla popolazione residente. Sarà offerto l’accesso ai NON residenti senza però offrire garanzia del rispetto dei tempi massimi, utilizzando il contenitore per la classe ‘P’ indipendentemente dalla priorità indicata nella ricetta.
I pazienti cronici non dovranno più andare con la prescrizione dello specialista dal medico di famiglia per farsi fare una ricetta ma, anche per le malattie per cui non sia previsto un
PDTA, sarà lo specialista che si occuperà direttamente di prenotare la visita di controllo.
Il testo recepisce molte delle proposte avanzate da Cittadinanzattiva – Tribunale per i Diritti del Malato nel corso dei lavori della Commissione Nazionale del Ministero della
Salute, della quale è stata componente ufficiale.
Naturalmente bisogna fare i conti con le risorse finanziarie disponibili. Per soddisfare le domande e rispettare i limiti territoriali saranno infatti necessarie nuove assunzioni di personale medico, infermieristico e amministrativo, oltre ad un adeguamento delle strumentazioni diagnostiche. Il Decreto Legge ha messo in bilancio 350 milioni di euro, che vanno a sommarsi al miliardo per la Sanità già stanziato per il 2019 dal precedente Governo.
I cittadini saranno informati su come verranno distribuiti e quanto
contribuiranno a risolvere gli innumerevoli problemi della sanità apriliana. - Presso la sede della ASL di via Giustiniano i volontari del Tribunale per i Diritti
del Malato:
– Accolgono le segnalazioni dei cittadini ed intervengono nelle sedi opportune per risolvere direttamente le problematiche o inviano alla consulenza legale del Pit Salute, organismo che è preposto anche a promuovere azioni politiche di tutela su criticità del sistema sanitario, sulla base delle segnalazioni raccolte
– Forniscono informazioni sul funzionamento dei servizi sanitari e sull’iter di pratiche
sanitarie
– Favoriscono l’accesso ai servizi del Poliambulatorio
– Diffondono materiale informativo sul diritto alla salute e sulla sua salvaguardia
– Effettuano un costante monitoraggio sulle liste di attesa
– Partecipano ad assemblee ed incontri con autorità e associazioni, relazionando sugli
aspetti problematici della sanità apriliana
– Si attivano per informare e coordinare i cittadini su criticità sanitarie attraverso raccolte
popolari di firme, riunioni informative, coinvolgimento stampa ,
– Si aggiornano su nuove normative e provvedimenti amministrativi per poter meglio
informare e tutelare i cittadini
– Intervengono presso le Amministrazioni locali e regionali per portare a conoscenza delle
autorità competenti la difficile situazione sanitaria del nostro territorio.
In particolare l’ufficio del TDM ha costantemente monitorato l’iter della Casa della Salute e l’implementazione della stessa, si è reso promotore del progetto di costruzione della terza ala della ASL per ospitare il DSM/Consultorio. Ha raccomandato l’attuazione di programmi di screening conseguenti ai risultati dell’indagine epidemiologica, ha sollecitato l’avvio dell’Ambufest (ambulatorio festivo) presso il Poliambulatorio di via Giustiniano. Sono stati contattati dirigenti a livello regionale e amministrazioni del Servizio Sanitario Regionale, oltre che, naturalmente, il nostro Comune.
Particolare attenzione è stata rivolta anche al problema sicurezza e sorveglianza della struttura, piu’ volte oggetto di furti. Il TDM ha chiesto interventi volti a mettere al sicuro il - denaro sborsato dai cittadini, attraverso il deposito giornaliero delle entrate, oltre all’adeguamento dell’apparato antifurto e alla sorveglianza. A tutt’oggi non sono state
prese misure efficienti.
Si è anche intervenuti sulla farraginosa procedura di sostituzione e richieste di apparecchiature medicali e non, le cui domande, seppur consistenti talvolta in poche centinaia di euro, si perdono nel sistema di gestione oltre che sulle scrivanie.
Sulla base delle segnalazioni dei cittadini e dei monitoraggi effettuati sulla situazione sanitaria della nostra città, il TDM ha coinvolto la Stampa per tenere informati i cittadini sulle problematiche emerse. In particolare sono stati pubblicati articoli contemporaneamente su diversi giornali, quali “Il Caffè”, “Il Pontino”, “Il giornale del Lazio”, “Aprilia News”, “Editoriale Latina Oggi”, “Sfera”, “Studio93news”, “Il Messaggero”. Le tematiche sono state le seguenti:
Anno 2018:
Gennaio – La politica non dimentichi la sanità. Intervento del TDM all’assemblea ove era
presente la candidata alla Regione Roberta Lombardi (5 Stelle)
Febbraio – Sanità ignorata dalla politica
– Proposta TDM/PD di costruzione terza ala ASL. Intervento in Conferenza PD – Presentazione Relazione annuale TDM
– Condivisione di problematiche sulla sanità apriliana: incontri con Antonio Guido, Omar Ruberti ed Elisabetta Canitano
Marzo – Indagine Epidemiologica: necessità di programmare controlli ambientali e Screening in base ai dati emersi
Aprile – Visite medico legali: quasi un anno di attesa. Difficoltà nel formare le Commissioni
Maggio – Incontri con i candidati a Sindaco per esporre le diverse problematiche della
sanità ad Aprilia
Luglio – Richiesta attivazione Ambufest
– Ritardo inizio lavori Casa della Salute
Settembre – Visite medico-legali: potenziata la Commissione per l’esame delle richieste di invalidità
– Richiesta e progetto per la costruzione della terza ala della ASL inoltrata alla
Regione Lazio: analisi dei benefici – Situazione organici ASL - Ottobre – Gestione interventi manutenzione ed acquisto strumentazione non riparabile
– Furto ASL macchina caffè
– Presa in carico di un paziente da manuale
Novembre – Aggiornamento su screening e indagine epidemiologica
– Furto cassaforte ASL
– Sospensione prenotazione analisi al totem
Dicembre – Lettera a “Babbo Natale”: panorama delle priorità sanitarie
Il Tribunale per i Diritti del Malato di Aprilia ha messo in campo diverse strategie per contribuire a rendere la sanità territoriale più efficiente ed a misura del cittadino. Sono
anche state contattate diverse personalità ai vari livelli.
Solitamente si è riscontrata una buona disponibilità, ma anche, talvolta, una sottovalutazione delle problematiche proposte: il TDM resta ancora in attesa di risposta dopo aver chiesto per due volte un incontro alla Regione Lazio in data 25/09/2018 ed in data 07/11/2018 al Presidente Zingaretti.
Aprilia città fantasma? Il nostro impegno è quello di renderla visibile e ci auguriamo che al più presto vengano recepite le istanze del TDM, portavoce dei cittadini, e vengano presi gli impegni necessari ad eliminare le tante criticità che rendono difficile il raggiungimento dell’obiettivo previsto dalla nostra Costituzione: il diritto alla salute, definita dall’OMS come “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”.
Il Coordinatore del Tribunale per i Diritti del Malato – Sede di Aprilia
(Claudio Frollano) Aprilia, dicembre 2018.